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Ci lascia Oliviero Toscani

 
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angelo trapani



Registrato: 17/06/09 17:34
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MessaggioInviato: Lun Gen 13, 2025 8:20 am    Oggetto: Ci lascia Oliviero Toscani Rispondi citando



Oliviero Toscani nasce a Milano nel 1942. Il padre, Fedele, è un fotoreporter del Corriere della Sera. Figlio d'arte, Oliviero pubblica la sua prima foto sul Corriere all'età di quattordici anni. Era il 1957 e quella è stata la foto che ha segnato l'inizio della sua carriera che ebbe luogo a Predappio, in occasione dello spostamento della salma di Mussolini. Tutto avvenne esattamente in quel frangente, dove lui si trovava ad accompagnare il padre per il servizio fotografico commissionato dal noto quotidiano milanese. Il giovanissimo Oliviero, già con la sua macchina al collo, si soffermò sul volto di donna Rachele, moglie di Mussolini, immortalandola al seguito del feretro del marito durante il corteo funebre. Il ritratto finisce in redazione e viene scelto, quale copertina, del servizio realizzato dal padre.

Toscani si diploma in fotografia a Zurigo nel 1965 e inizia quasi subito a lavorare a servizi fotografici pubblicitari per conto della Algida.
Successivamente, il giovane Toscani, inizia a collaborare con riviste come Elle, Vogue, GQ, Harper's Bazaar, Esquire, Stern, l'Uomo Vogue e Donna, e a realizzare foto per le campagne di alcuni tra i più importanti marchi di moda come Valentino, Chanel, Fiorucci, Esprit e Prenatal, che ne affermarono il talento.
In quel periodo sviluppa l'idea di associare alle immagini di moda alcune problematiche sociali. Un'idea forte, vincente e provocatoria, e per questo non priva ostacoli, dalla quale prese origine la campagna United Colors of Benetton negli anni '80. Da quel momento, Toscani cura lo scatto ed il concept delle campagne pubblicitarie Benetton: temi come l'uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all'omofobia, il contrasto al diffondersi dell'Aids, la ricerca della pace, l'abolizione della pena di morte vengono per la prima volta proposti sui cartelloni stradali e sulle pagine pubblicitarie. Ma il suo passo senza ritorno, lo fece nel 2000, quando dovette interrompe la collaborazione con il gruppo Benetton in seguito ad una controversa campagna che utilizzava foto reali di condannati a morte negli Stati Uniti, che provocarono azioni di ritorsione verso la casa di moda. A quel punto, fonda un magazine distribuito a livello internazionale, una sua azienda di comunicazione, e organizza corsi specialistici di fotografia. Contemporaneamente si dedica alla realizzazione di molteplici campagne contro l'anoressia, le disuguaglianze sociali, la povertà, il razzismo. Per la Genertel, con la collaborazione ella Polizia Stradale, avvia la campagna "Non Uccidere" dedicata alla sicurezza stradale.
Nel 2006.Toscani viaggia in giro per il mondo per collezionare ritratti di persone. Operazione che culmina con la pubblicazione del progetto fotografico "Razza umana" che accosta i volti di personaggi di varie etnie, ponendo in relazione le loro espressioni, allo scopo di mettere in luce il valore della coesistenza delle differenze.

Così fino al 2020, quando rientra in casa Benetton, per poi uscirne subito dopo, a causa di alcune sue dichiarazioni in merito al crollo del ponte Morandi. Vale la pena ricordare che Toscani non ha mai avuto peli sulla lingua, nè come uomo e tanto meno nella veste di fotografo, sbattendo in faccia ai suoi interlocutori, sempre con crudezza, il suo pensiero in merito a svariati argomenti della vita sociale come della cosiddetta "cosa pubblica".

"Ho una malattia incurabile, ma non ho paura di morire"
Nell'ultimo periodo, purtroppo, Oliviero Toscani è stato colpito da una brutta malattia che sembra non lasciargli tregua, costituendo di fatto uno stop per la sua professione. Trovo doveroso omaggiare la sua carriera ma anche l'uomo, sempre pronto a difendere le sue idee e a denunciare a testa alta le malvagità del mondo cosiddetto "civilizzato".

Toscani ci lascia oggi, 13 gennaio 2025, all'età di 82 anni, in seguito all'aggravarsi della sua malattia e delle ormai precarie condizione di salute.

Concludo con le sue parole e con la foto che può considerarsi tra le più iconiche del suo lavoro: "E' meglio essere simpaticamente antipatici che ipocritamente simpatici."


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Lodovico Ludoni



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MessaggioInviato: Lun Gen 13, 2025 1:19 pm    Oggetto: Rispondi citando

Uomo sicuramente vulcanico, fortemente divisivo (ma può essere un pregio), inviso alla maggior parte dei colleghi, ha saputo dare un'impronta personalissima a tutti i suoi lavori lasciando certamente un vuoto non facilmente colmabile.
RIP!
https://www.doppiozero.com/oliviero-toscani-fotografo-frainteso Qui un bell'articolo fuori dal coro.
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Lodovico Ludoni
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