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La foto piu' costosa di tutti i tempi
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Autore Messaggio
Fausto Germano'



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MessaggioInviato: Sab Mag 21, 2011 3:30 pm    Oggetto: La foto piu' costosa di tutti i tempi Rispondi citando

Questa la foto più costosa di tutti i tempi:


Si tratta di un autoscatto di Ciny Sherman del 1982, commissionato dalla rivista Artforum e mai utilizzato. Il pezzo è stato battuto alla modica cifra di 3,89 milioni di dollari da Cristie a New York.
Qualcuno se la sente di spiegare il come e il perché una foto può raggiungere un prezzo del genere?
Aspetto di sentire la vostra
Fausto
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E' un'illusione che le foto si facciano con la macchina... si fanno con gli occhi, con il cuore, con la testa (H. C.B.)

Qualcosa di me: http://fotografinelweb.blogspot.com/2011/01/fotografi-nel-web-142-fausto-germano.html
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Stefano Landi



Registrato: 22/05/08 17:33
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MessaggioInviato: Sab Mag 21, 2011 6:37 pm    Oggetto: Rispondi citando

Si... decisamente sarebbe interessante che qualcuno ci illuminasse in merito....
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A cosa serve la profondità di campo se non c'è altrettanta profondità di emozioni ? ( Eugene Smith )

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Luigi Bianconi
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Residenza: Brescia

MessaggioInviato: Sab Mag 21, 2011 10:08 pm    Oggetto: Beh... Rispondi citando

Amici, le mie foto non le vendo. Se ne facciano una ragione le case d'asta di ogni mondo...
Però quella in oggetto è una bella foto, bel taglio, bei colori, bel senso di estraneazione...da qualche dollaro...via...
gigi
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Marco Furio Perini
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MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 3:56 am    Oggetto: Rispondi citando

Credo che bisognerebbe chiederlo a chi l'ha comprata... e pagata. Peccato che io non faccia praticamente mai autoritratti... Sad
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Nicola Lodigiani
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Registrato: 01/02/10 08:35
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Residenza: Piacenza

MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 4:50 am    Oggetto: Rispondi citando

il fatto che non sia mai stato utilizzato la dice lunga, credo che in MM ci siano autoritratti che ne valgono almeno 10 di quello.
Credo anche che se uno ha 2,8 milioni di $ da buttare, li può anche buttare in una foto, un mio dipendente ha lasciato in una sera 900 euro in un videopoker.....
Nicola
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Dopo tutto oggi è il domani che ci preoccupava ieri.
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angelo trapani



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Residenza: Palermo

MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 4:53 am    Oggetto: Rispondi citando

... ecco spiegato il perchè, malgrado se ne parli tanto, la fotografia continua a conservare alcuni aspetti misteriosi...
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Susanna Bertoni



Registrato: 31/01/10 06:51
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MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 7:35 am    Oggetto: Rispondi citando

Se io l'avessi postata su MM, cosa mi avreste detto? Sinceramente, eh!
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Paola Lirusso



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MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 9:29 am    Oggetto: Rispondi citando

Non so perchè costi, ma so che è la foto di una delle più grandi artiste, ancor prima che fotografa, contemporanea...le sue foto sono trasgressive nel senso che i corpi sono solo pezzi da montare e smontare a proprio piacimento...La Sherman nelle sue foto mette un pò di noi e forse un pò dell'imbarazzo di vedere ciò che non vorremmo vedere. Per me una delle migliori

http://art-forum.org/z_Sherman/Frames.htm

cliccando sui quadratini alcune delle sue opere
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Susanna Bertoni



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Messaggi: 2249
Residenza: Livorno

MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 9:57 am    Oggetto: Rispondi citando

Allora... l'avessi postata io, avrei fatto centro (ma ne dubito)! Grazie, Paola!!!

P.S.: la foto sarà costata molto singolarmente ma, giustamente, come dice Paola, occorre guardare tutta la produzione di un'artista...

Susanna
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L'ultima modifica di Susanna Bertoni il Lun Mag 23, 2011 7:56 am, modificato 1 volta
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giannimazzesi



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Residenza: Ravenna

MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 10:59 am    Oggetto: Rispondi citando

La Sherman non è tra le mie preferite ma sento di condividere il pensiero di Paola, ed è sempre la solita storia che viene fuori: ci si scandalizza dei prezzi di opere d'arte perchè non ci si intravede l'artisticità dettata da schemi diversi che non siao quelli che detiene il fotografo amatoriale e che invece l'artista, anche quello che usa anche ma non solo la fotografia per le sue opere, salta a piè pari cercando altre vie e percorsi visti dai più come inutili o troppo anticonvenzionali.
Poi non si può fare di una sola immagine un opera(zione) conclusa, contest docet. Dietro c'è una persona che è alla ricerca e che si mette in gioco, qui in un autoritratto, ogni giorno attraverso la creazioni di serie, progettando, pensando e creando una vita, quella artistica, nella propria vita.
Io credo che ognuno abbia doti artistiche ma capisco anche molto bene che non è da tutti essere immersi completamente in questa visione, ogni ora della propria quotidianità.

http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Sherman_Cindy

Ciao!
Gianni Laughing

ps: Soltanto chi ha sperimentato questo "stato" per qualsiasi ragione legata alla creatività e a lungo termine, può empatizzare con l'artista, senza scandalizzarsi dei costi e senza fare a gara per demolire un immagine per il costo.
D'altronde lei non l'ha ricomprata, lei "la messa la mondo" e il mondo l'ha ripagata: come fa e deve un'artista.
_________________
http://www.mazzesi.blogspot.com./


L'ultima modifica di giannimazzesi il Dom Mag 22, 2011 10:21 pm, modificato 1 volta
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Fausto Germano'



Registrato: 22/02/09 10:42
Messaggi: 432
Residenza: Napoli /Reggio Calabria

MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 4:39 pm    Oggetto: Rispondi citando

Bene, vedo che il dibattito si è acceso e questo è, qualora ce ne fosse stato bisogno, un ottimo segnale di vitalità del sito.
Dirò anch’io qualcosa per alimentarlo.
Innanzitutto partirei da una considerazione ovvia ma importante, e cioè che non credo ci siano in giro pazzi che rischiano 3,9 milioni di dollari così, a cuor leggero, senza avere la certezza, o qualcosa che le assomigli moltissimo, della bontà dell’affare, perché, alla fine di affare si tratta. I capitali, com’è noto, vanno dove il terreno è in grado di sostenerli e di farli crescere e moltiplicare.
Che la Sherman sia una grande fotografa è innegabile, basta guardare la sua nutrita produzione. A solo titolo di esempio basta scorrere:
http://www.youtube.com/watch?v=I6MyCErU2Y0
oppure, tra le sue ultime produzioni:
http://www.youtube.com/watch?v=5CGuxhHxaWw&feature=relmfu
Nella sua opera non troviamo schemi dirompenti o rivoluzionari, anzi, guardando una sufficiente quantità di immagini, ci rendiamo conto di come, in genere, si tratti di scatti tecnicamente e culturalmente coerenti con una fotografia che potremmo definire “tradizionale”. Certo vi è tutto un percorso evolutivo personalissimo, ma alquanto “pacato” e ben radicato nella cultura artistica moderna, come la Body Art, l’Arte Concettuale o la Transavanguardia, che mai sfocia, però, nell’astrattismo.
Tornando alla questione “prezzo” (che ha strappato lo scettro di foto più pagata a "99 Cent II Diptychon", di Andreas Gursky, battuta nel 2006 per 3,35 milioni di dollari), non so per la Sherman cosa significhi sul piano economico, visto che la foto l’ha venduta la Artforum, ma di certo questa operazione consolida la sua posizione nel ristretto club dei fotografi “Mida”, che un apparato molto complesso e a volte anche distante dalla fotografia, ha saputo convincere il mercato della bontà dell’affare e della sicurezza dell’investimento.
Tra la foto (un formato 61x121,9 cm) e il prezzo pagato esiste lo stesso rapporto che intercorre tra la carta moneta e le riserve aurea di Stato, nel senso che l’opera (che andrà di certo a finire in un caveau di banca) esprime né più né meno il valore di mercato universalmente riconosciuto in virtù di una convenzione da tutti accettata, o meglio da tutti quelli che potenzialmente possono permettersi il lusso di acquistarla se messa in vendita, allo scopo di incrementare il capitale investito. Se così non fosse, dovremmo ammettere che il valore è intrinsecamente espresso dalla immagine, indipendentemente da chi l’ha realizzata. Ma così non è e lo sappiamo tutti.
Personalmente ritengo che questa foto non esprima “l’assoluto”, cioè il massimo delle possibilità espressive, artistiche, tecniche, formali (e chi più ne ha più ne metta) e che, al contrario, in tal senso vi siano infinite immagini di gran lunga migliori, e quindi il prezzo pagato risponda solo ad asettiche e rigide logiche di mercato basate sulle garanzie che questa immagine e, ancor di più, questo nome sa garantire nel tempo.
A noi non resta che consolarci così… Very Happy
Un saluto e buona serata a tutti,
Fausto
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Daniele Brandolini
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MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 6:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

sai cosa mi viene in mente gurdando questa immagie.Una tavola imbandita e Lei con questa sua aria indifesa sembra voler dire:prego servitevi,fate di me quello che volete.
Banale vero!!!!!!!!
ciaoooooooooooo
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In un mondo complesso dire cose facili spesso è difficile, e a volte quelle semplici risultano banali anche se sono le migliori per esprimere i propri sentimenti... dago1951
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ventrix
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MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 7:01 pm    Oggetto: Rispondi citando

Oggi sono stato a Reggio Emilia a visitare le mostre della rassegna Fotografia Europea, ho visto molte cose, il mio gusto ha classificato le cose viste in opere apprezzabili, che lasciano il segno, altre assolutamente spocchiose o deludenti e insignificanti. Mi sono soffermato su alcune foto di Kubrick, che come quella proposta da Fausto potrebbero incorrere in feroci critiche fossero presentate su un qualsiasi sito fotografico amatoriale, alcune erano storte, ma avevano dei contrasti e delle profondità tonali impressionanti oltre ad una espressività emozionante cito a mo di esempio, se qualcuno ha visto la mostra che e' passata anche a Milano e a Venezia, quelle della serie del pugile e la serie delle foto realizzate in Portogallo. Anche la foto proposta ha qualche imperfezione: gomito sinistro tagliato, spalla destra spizzicata.
Rimbalzo una domanda, se non sapessimo di chi fosse questa foto, se non sapessimo quanto e' stata pagata, ma ci concentrassimo nel giudicarla asetticamente come verrebbe considerata?

Ciao.

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giannimazzesi



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MessaggioInviato: Dom Mag 22, 2011 9:13 pm    Oggetto: Rispondi citando

Mi permetto di consigliarvi a proposito un gradevolissimo e anche spiritoso libro: "Lo potevo fare anch'io" di Francesco Bonami, direttore della Biennale di Venezia del 2003 (forse l'ultima decente, prima delle scempiaggini Bondiane), curatore del museo d'arte contemporanea di Chicago e direttore artistico, tra l'altro, della fondazione Re Rebaudengo di Torino e della (allora interessantissima) Villa Manin di Codroipo near Udine.
Ho scritto questo per dirvi che non è uno sprovveduto nel campo.
Illuminante e a poco prezzo: Mondadori Piccola Biblioteca a 9 euro (una pizza...)
Comunque dissento un poco dall'analisi di Fausto, perchè la Sherman lavora con la fotografia sulla sua (e quindi anche sulla nostra) identità ponendosi non solo come autoritrattistica (cosa interessante ma abbastanza banale) ma come rivelatrice di identità comuni, inventandosi e portando addosso a sé anche attraverso il travestimento, una serie di clichè surreali o veritieri a seconda dei casi.
Quello che ritengo non sia per nulla interessante dire è con quale tecnica ottiene i suoi risultati.
Quasi a nessun gallerista, figuriamoci ai collezionisti, interessa con quale maccchina viene prodotta un opera fotografica contemporanea.
Come diceva qualcuno, sarebbe come chiedere con quale macchina da scrivere fosse stato redatto "l'uomo senza qualità" di Musil.

Ciao,
Gianni Laughing
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Nicola Lodigiani
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MessaggioInviato: Lun Mag 23, 2011 4:32 am    Oggetto: Rispondi citando

giannimazzesi ha scritto:
Quello che ritengo non sia per nulla interessante dire è con quale tecnica ottiene i suoi risultati.
Quasi a nessun gallerista, figuriamoci ai collezionisti, interessa con quale maccchina viene prodotta un opera fotografica contemporanea.
Come diceva qualcuno, sarebbe come chiedere con quale macchina da scrivere fosse stato redatto "l'uomo senza qualità" di Musil.

Ciao,
Gianni Laughing


che a quelle persone non interessi niente sinceramente è molto triste e soprattutto molto superficiale, ma permettimi di dire che se "l'uomo senza qualità" fosse stato scritto con un mac, un pc di ultima generazione oppure una olivetti lettera 22 concordo con te che non avrebbe alcuna importanza, ma se quella foto è fatta con una digitalina primo prezzo di euronics oppure con un banco ottico e lastre o pellicole e magari stampata a mano dall'autore la cosa è decisamente diversa.......
Il paragone macchina fotogrgafica e macchina da scrivere, già sentito un milione di volte con testi diversi non lo trovo per niente pertinente.

Nicola
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