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La foto di Basso




La Recensione di Riccardo Corsini

Un’immagine che colpisce immediatamente, già alla vista dell’icona ti rapisce…. aperta non puoi non restare abbagliato da tanta semplicità, eppure così bella, unica………
Una fotografia che nasce a colori, con queste cromie, non si può pensare neppure per un attimo, di convertirla in bianco e nero, una locazione, un set, che sembra fatto ad hoc, per un fotoamatore, questo azzurrino, celestino, non si capisce bene, con una sfogliatura della vernice, non facile da trovare, senz’altro non saranno contenti i proprietari, l’imbianchino che ha fatto questo lavoro, e presumo sia stato pagato, non ha certo fatto un capolavoro di imbiancatura, di sicuro ha reso un grande favore al nostro Gerardo, che ha trovato questo bellissima scenografia, bella e confezionata.
Anche il colore ha il suo peso, trovare un celestino, azzurrino del genere, non è facile, specialmente dalle nostre parti, dove vengono usate tinte, abbastanza neutre, che vanno dal normale bianco, al beige, rosa chiaro, rosa antico e così via, certo, solo il colore non sarebbe bastato a rendere il set interessante, è la scrostatura, la sfogliatura, a fare la differenza.
Composta molto bene…, i puristi della composizione, o meglio della geometria, avranno da obiettare sul vertice destro in alto, convergendo nel vertice dell’inquadratura, la linea delle scale, formando un altro bel triangolo, senz’altro sarebbe stata perfetta, ma secondo me, è un dettaglio, che non ha importanza più di tanto, se c’era, meglio, non c’è, fa lo stesso, non è quello che determina la bontà della fotografia.
Perfetto l’inizio della lettura, parte dal vertice basso a sinistra, attraverso lo scorrimano, il nostro occhio segue lo scorrimano che sparisce nel muro, per riapparire, e guidarci verso il soggetto principe di questa fotografia.
Leggendo questa immagine, si ha pure, un bel senso di rotazione a salire, considerando che non è stata fatta con un grandangolo spinto, Gerardo è riuscito a dare anche questo effetto!
Dicevamo, una scenografia molto bella, una cromia eccezionale, bella composizione, ed inizio di lettura canonica, da sinistra verso destra, ma certo, tutto questo non sarebbe bastato comunque, a definirla un’immagine con la marcia in più, sarebbe stata una buona fotografia e basta, fine della partita, elogi per la location, per i colori, ma senza la marcia in più, un’immagine è destinata ad essere dimenticata in breve tempo, questa invece, sono convinto, chi la vede tra qualche anno, ricorderà senz’altro di averla vista, e forse anche l’autore, sono immagini che restano nella mente………………
Ed è quel mosso, quel fantasma che monta le scale, che fa la differenza tra una foto normale, e una foto con la marcia in più, praticamente è perfetto, a mio modo di vedere la fotografia, è delicato, in netto contrasto con il luogo, ma fa parte del luogo, mai sentito dire che i fantasmi frequentano case moderne ben tinte, arredate, e splendenti, quindi ha tutti i requisiti, per essere l soggetto per eccellenza di una fotografia, tutto e il contrario di tutto, l’anima della fotografia!
Gerardo ha trovato anche il tempo giusto, per fare il mosso giusto, un mosso che crea un’immagine fantasma, e che lascia a chi guarda, la possibilità di usare la propria fantasia, e vederci quello che più gli piace, di trovare la storia, che in quel momento, più si sente di associare a questa immagine.
Il fatto che confessi, spontaneamente, di aver avuto fortuna, di aver impostato un tempo errato, sulla fotocamera, che lo ha portato a questo risultato, gli fa solo onore, viva la sincerità, dimostra anche una cosa, il mosso non è così semplice da ottenere, per lo meno il mosso che vorremmo, ha diverse variabili, che solo con il tempo e l’esperienza, sono addomesticabili, portandoci vicino all’effetto voluto, ottica, distanza dal soggetto, e velocità del soggetto, sono le variabili, che porteranno il mosso ad essere più o meno mosso, più o meno gradevole, e capite bene che le variabili sono infinite, ecco che quando c’è la possibilità, è bene provare più tempi di scatto, per ottenere un risultato decente, oggi con le moderne digitali, abbiamo l’opportunità di controllare lo scatto immediatamente, e fare le dovute correzioni, ma quando la pellicola era la regina incontrastata della fotografia, ciò non era possibile, e ci si doveva affidare solo all’esperienza.
Gerardo, avrai avuto anche fortuna, ma certamente sei stato in grado di vedere posteriori, che avevi fatto una gran bella immagine, naturalmente questa è una provocazione, so bene che sei in grado di capire e vedere le belle fotografie, conosco la tua filosofia fotografica, e di vita, e non sei certo un pivellino, ma un navigato, ma fa sempre piacere, trovarsi in mano una bella immagine, e questa lo è!
Complimenti Gerardo, alias Basso, complimenti sinceri!!

Riccardo Corsini