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Inviato: Dom Gen 13, 2013 12:45 pm Oggetto: Eloj Lugnani su "controtempo" di Wanda D'Onofrio |
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in galleria:
https://www.micromosso.com/galleria/displayimage.php?pos=-103382
La foto recensita:
Eloj Lugnani:
Il tempo è l'elemento attorno al quale questa "visione" si struttura.
3 elementi caratterizzano l'immagine:
una sveglia gigante di quelle che si trovano ora sulle bancarelle, le cui forme richiamano le vecchie sveglie a campanello di un tempo ma la cui moderna fattura tradisce le antiche origini: non c'è oggetto migliore di un orologio per introdurre l'elemento tempo: esso scandisce il tempo oggettivo, quello uguale per tutti, che fa alzare le persone all'ora giusta per essere al lavoro puntuali; il tipo di sveglia scelto in un certo senso introduce un elemento di universalità: ciò che è vero adesso nella "modernità" era vero anche un tempo, quando le sveglie erano davvero così e trovavano posto su un centrino ricamato sopra il marmo del comodino.
Il secondo elemento sembrerebbe un baule in legno: anch'esso tende un filo tra presente e passato in quanto sembrerebbe una rivisitazione in chiave moderna, con scritte e immagini laccate, dei vecchi bauli di un tempo: potrebbe rappresentare il nostro passato ed esser pieno delle nostre scelte, degli errori commessi e dei traguardi raggiunti, dei diari scritti e delle lettere ricevute. Vi sono momenti della nostra vita nei quali apriamo con gioia questo baule per rovistare nel nostro passato, altri, nei quali vorremmo scavare una fossa e gettarcelo dentro per non vederlo mai più, forse perchè in quei momenti ci sembra che la vita non vada come vorremmo.
il terzo elemento è una donna, senza indumenti quindi fragile, seduta sul vecchio ma attuale baule in posizione semiraccolta, che dà le spalle alla sveglia, cioè al tempo oggettivo.
La posizione lascia un margine di ambiguità nella lettura: non è un corpo raccolto, in un angolo di una stanza, con entrambe le ginocchia portate al volto, che in quel caso esprimerebbe totale disagio e completa perdita di legami col tempo presente; ma non è nemmeno un corpo comodamente seduto, e ciò che più mi dà questa sensazione è la posizione della gamba sinistra: non rilasciata ma anch'essa trattenuta con una mano ad un'altezza che esprime precarietà e provvisorietà.
Indossa una collana di perle lughissima; chissà se è proprio quell’oggetto, pescato per caso nel baule a parlare di un passato che oggi fa male, o se invece esso rappresenti un’attesa vanificata, un’ uscita sperata ma delusa e quindi parli di un presente disatteso. La cosa certa è che quell’ornamento dalle sembianze di un cappio, NON E’FERMO. Questo per me è l’elemento cardine di tutta l’immagine: la parte penzolante della collana manifesta movimento e come sangue nelle vene anima tutta la scena: l’oscillazione rimanda a quella di un pendolo e quindi di nuovo all’elemento tempo, vissuto però in modo soggettivo: le oscillazioni riflettono i moti dell’anima: ora veloci ora lenti. Questo leggero movimento, appena visibile è specchio di un movimento più ampio di tutto il corpo che accresce ulteriormente la sensazione di disagio per qualcosa che è stato, che è, o che sarà.
bravissima
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