Micromosso.com

[staff]

Riceviamo e pubblichiamo questo lavoro di Angelo Trapani

Le parole che lo accompagnano:
I dervisci rotanti nacquero nell'antica Persia, da Jelaluddin Rumi tra il 1207 ed il 1273, quando videro la luce le prime confraternite Sufi create allo scopo di realizzare un ponte spirituale tra la sfera terrena e quella celeste. La loro danza tipica è in realtà una forma di preghiera/meditazione "Dhikr". I dervisci durante le loro roteazioni passano in uno stato di trance che gli permette di realizzare il contatto con il cielo. Tanti anni fa ho avuto la fortuna di assistere e fotografare una loro performance, durante la quale si sono esibiti roteando incessantemente per un tempo lunghissimo, accompagnati da una musica anch'essa molto particolare, scandita da un ritmo di tamburi ripetitivo, in crescendo, fino al culmine della cerimonia.
L'esperienza è difficilmente descrivibile con le parole. Spero che le mie fotografie riescano almeno in parte a colmare le innumerevoli lacune del mio racconto. Buona visione.

Sottofondo suggerito (da ascoltare fino alla fine, ne vale la pena): ▶ Dzivia ♫♪

[Angelo Luppi]

Ottimamente colti e rappresentati il dinamismo del vorticare dei 'ballerini' ed anche la profonda partecipazione dei vari personaggi presenti. In ombra la componente femminile, che (forse ?) non era presente. Una serie di foto da apprezzare nel suo intento di capire ed illustrare nel profondo i moti d'anima, cultura e religione di genti diverse e lontane. In sostanza 30 e lode ) (e giusta pubblicazione su Micromosso)

[Sandro Sardoz]

Grandiosa serie, bn, questa atmosfera danzante e i costumi...
Poi interessante senza donne...

[angelo trapani]

Ciao ragazzi, intanto grazie per aver gradito le mie foto.
Quanto alla vostra osservazione sull'assenza delle donne, confesso che questa cosa ha incuriosito anche me. Per quel che ho potuto, mi sono documentato un po' sull'argomento e ne è venuto fuori (ma lo avevo intuito) che per motivi culturali/religiosi relativi ai luoghi di origine della pratica, si tratterebbe di un'attività destinata esclusivamente agli uomini. Parliamo dell'antica Persia, oggi Iran.

Ciò non toglie, che in alcuni spettacoli realizzati a beneficio dei turisti, soprattutto in Turchia, gruppi di ballerini/e si esibiscono in performance similari che, però, niente hanno a che fare con il rito religioso proprio dei Dervisci Sufi, illustrato nelle foto.
Grazie ancora per il vostro intervento. Buona giornata.
_________________
La strada è quel teatro naturale dove ogni giorno va in scena la vita; palcoscenico di quella commedia dove tutti noi diventiamo attori... a volte protagonisti

La mia gallery - Il mio blog - Le mie foto su MicroMosso

www.angelotrapani.altervista.org - http://angelotrapani.wordpress.com/

[Marco Furio Perini]

Sì, in effetti la totale assenza di figure femminili si nota a prima vista, il che credo sia un handicap pesante (non certo per colpa del fotografo che anche qui si dimostra bravissimo a catturare i più variegati aspetti dell'esibizione).

[Sandro Sardoz]

Marco, a me invece proprio per questo mi da' un senso particolare, poi i danzatori baffuti e quasi boscaioli, non da fisico geacile,snello, e stereotipo,danze tramandate da generazioni,maschili.
Forse uniche...

[Marco Furio Perini]

Sandro, è proprio solo una questione di gusti personali... Per me dove manca la presenza femminile il mondo è un po' meno colorato ed allegro

[Sandro Sardoz]

Ma qui solamente e' una tradizione che non si' e' cambiata...raramente appunto si vedono delle danze solo con uomini, una goccia nel mare...percio' interessante...😉
Poi le donne sono anche piu' di noi nel Mondo...😁

[Marco Furio Perini]

... e sappiamo come nell'attuale Iran il potere tratti le donne... ecco un altro dei motivi per i quali sono piuttosto prevenuto verso quei luoghi dove le donne sono sottomesse o addirittura uccise se vogliono essere partecipi della società quanto gli uomini.

[Sandro Sardoz]

D'accordissimo.
Piu' profondo parlando.
Io solo nella visione fotografico commentavo...

[angelo trapani]

Marco, Sandro, grazie per i vostri interventi che mi danno modo di andare un po' più sotto la "buccia" della questione. Ho evitato di farlo nel mio primo intervento, perchè credevo esulasse dall'aspetto fotografico, e che non fosse questa la sede giusta per affrontare argomenti così delicati. Ma, visto che ci siamo, provo ad esprimere qui il mio punto di vista.

Marco, non è solo una questione di tuoi "gusti personali", è una questione di civiltà. E io sono (chi non lo sarebbe, qui?) d'accordo con te nel condannare pienamente, e senza mezzi termini, questo genere di atteggiamenti.

Tuttavia, dobbiamo tener presente che l'Iran, soggiogato negli ultimi 40 anni dal regime degli ajatollah, è passato dall'essere un pase libero, tra l'altro filo-occidentale, a una sorta di girone infernale, dove i diritti fondamentali delle persone vengono fortemente compressi o addirittura alienati. In modo particolare ne restano vittime le donne, alle quali è stato vietato quasi tutto, dall'istruzione, alla guida di un mezzo di trasporto proprio, o poter uscire da sole da casa, e recentemente anche il semplice parlare per strada, o comunque conversare in pubblico.

Ma non sono solo loro ad essere vessate. Lì non c'è spazio per opinioni diverse dal pensiero unico governativo, il cui capo religioso, regola tutti gli aspetti della vita degli iraniani a suon di frustate, lapidazioni, carcerazioni, torture, sparizioni, fino alle eliminazioni fisiche, tutte frutto di condanne sommarie, arbitrariamente eseguite dalla cosiddetta "polizia morale", col beneplacido del leader supremo.

Insomma, non è certo un bel posto in cui vivere. E, in tutta franchezza, credo che in questo momento, il poter ballare assieme ai dervisci, sia nella lunga lista dei "desiderata" delle donne iraniane, sicuramente l'ultimo dei problemi e/o dei loro pensieri.

Per tornare al punto, come ho scritto nell'incipit, "un po' più sotto la buccia" i dervishi esistono dal 1200 d.c., e quindi, l'attuale regime degli ajatollah non ha responsabilità retroattive così lontane nel tempo. La radice del problema, semmai, resta squisitamente culturale, infatti, la religione islamica (e non solo quella) non ha mai riservato alcun ruolo alle donne. E questa è un'altra questione aperta. Mi fermo qui, perchè so di calpestare un terreno che non mi è proprio. Quindi, lascio ad altri ulteriori considerazioni e riflessioni sul tema.

Grazie ancora per la partecipazione all'interessante discussione e buona serata a tutti
_________________
La strada è quel teatro naturale dove ogni giorno va in scena la vita; palcoscenico di quella commedia dove tutti noi diventiamo attori... a volte protagonisti

La mia gallery - Il mio blog - Le mie foto su MicroMosso

www.angelotrapani.altervista.org - http://angelotrapani.wordpress.com/

[Marco Furio Perini]

Pienamente d'accordo Angelo... Grazie a te per tutto, foto e riflessioni insieme.
Un caro saluto anche a Sandro.
Buona giornata

[Angelo Luppi]

Foto e discussione assai interessanti ..
Non solo estetica, ma vite reali..
Ottimo...