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"gassho"
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per rispondere ad Antonio e Giacomo circa la mia foto di ieri "la soffitta".
La parola "gassho" significa letteralmente unire le mani.
Le case contadine dell'architettura tradizionale hanno i tipici tetti a due falde coperti di paglia detti anche “praying hands” -mani giunte-, perché richiamano l’aspetto delle mani dei monaci buddhisti in preghiera.
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Molto bella, bello il bn, bella la compo. Unica pecca, secondo me, è la distorsione prospettica del 10 mm (hai usato quello, vero?) che falsa un pò troppo la prospettiva sul lato sinistro dell'immagine e rende un attimo squilibrata la composizione.
io la segnalo.
:)
Alberto
Alberto, ho usato il 10/22. La composizione risulta un attimo stretta. A destra c'era un'orribile SUV tutto scintillante di cromature che non mi pareva in sintonia con il tono della foto. Ho quindi scelto di inserire il cordolo e parte della strada per guidare lo sguardo verso il "gassho". Personalmente non lo trovo squilibrata ma solo un poco stretta.
Giacomo, grazie per l'ineccepibile! :-D
Antonio, del mio viaggio in Giappone i giorni trascorsi nella zona delle Alpi sono stati i migliori sia dal punto di vista umano che fotografico. La luce poi è davvero fantastica.
Una piccola delucidazione sulla struttura.
Quelle due aperture ai lati nel piano rialzato sono gli ingressi invernali, notare la scala. Infatti possono cadere anche due metri di neve ed allora si entra in casa dall'alto. Il piano terra è destinato a magazzino e ricovero per gli animali domestici.
La foto di ieri è stata scattata nella parte alta dove si stendevano i bachi da seta. All'interno della struttura i vari livelli sono aperti in modo che l'aria calda del focolare centrale possa circolare.
Sono stato ospite in una di queste case per prendere un the e riscaldarrmi... ad aprile faceva ancora piuttosto freddo!
Un saluto
Lodovico